NOTIZIE - PERSONALE SCUOLA DOCENTI E ATA
IL CONCORSO A CATTEDRA AVRÀ CARATTERE REGIONALE
La legge 107/2015 così si esprime:
"comma 113 lettera a) «I concorsi per titoli ed esami sono nazionali e sono indetti su base regionale, con cadenza triennale, per tutti i posti vacanti e disponibili, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, nonché per i posti che si rendano tali nel triennio. Le relative graduatorie hanno validità triennale a decorrere dall'anno scolastico successivo a quello di approvazione delle stesse e perdono efficacia con la pubblicazione delle graduatorie del concorso successivo e comunque alla scadenza del predetto triennio»".
Per questo motivo la ripartizione dei posti per ogni singola classe di concorso a livello regionale diventa particolarmente importante perché tale distribuzione si va ad intrecciare con le scelte di vita individuali e professionali di ciascuno.
Un particolare, quello sulla distribuzione dei posti a livello regionale, sul quale il Miur continua a tacere. Nell'estate 2015, quando il concorso è ancora in fieri, si parlava di spostare tale distribuzione alla fase successiva della mobilità straordinaria dei docenti di ruolo attesa per l'estate 2016, ma effettivamente bandire un concorso senza una previsione puntuale della sistemazione dei posti suonerebbe per precari come una ulteriore beffa. Tra qualche giorno conosceremo la decisione del Miur.
Va detto poi che al momento si sceglie la regione, mentre la provincia potrà essere scelta tra quelle rimaste libere, ancora con posti disponibili, quando in base allo scorrimento della graduatoria, sarà il nostro turno di scelta.
E all'interno della provincia scelta, l'assegnazione sarà su ambito territoriale, ossia con conferimento dell'incarico triennale da parte del dirigente scolastico.
I criteri per la gestione degli ambiti territoriale, al di là di quello di che afferma la legge 107/2015, cioè presentazione del curriculum da parte del docente, assegnazione d'ufficio per docente non scelto o in caso di negligenza del Preside, devono ancora essere stabiliti in una apposita trattativa tra Miur e sindacati.