NOTIZIE - PERSONALE SCUOLA DOCENTI E ATA
Record di Ricorsi contro il Ministero dell’Istruzione A promuoverli Ata e Docenti sia precari che di ruolo
Negli ultimi mesi si è registrato un numero senza precedenti di ricorsi contro il Ministero dell'Istruzione, promossi sia dal personale ATA che dai docenti, inclusi sia i precari che quelli di ruolo. Il fenomeno evidenzia un crescente malcontento e la necessità di rivedere alcuni aspetti della gestione contrattuale e normativa nel settore dell’istruzione pubblica.
Tra i principali motivi di ricorso si segnalano:
- Carta docente: Numerosi docenti precari hanno avviato azioni legali per ottenere il riconoscimento della Carta del Docente, attualmente riservata solo al personale di ruolo.
- Supervalutazione del servizio militare e civile: Un gran numero di insegnanti e ATA ha presentato ricorsi per ottenere il riconoscimento del servizio militare e civile prestato, al fine di ottenere benefici in termini di punteggio e anzianità di servizio.
- Recupero delle ferie non godute: Molti lavoratori della scuola, soprattutto precari, stanno richiedendo un indennizzo per le ferie non fruite durante il servizio.
- Indennizzo per i precari: Aumentano i ricorsi per ottenere il risarcimento dovuto alla reiterazione di contratti a tempo determinato senza stabilizzazione, una problematica già oggetto di sentenze favorevoli da parte della giustizia europea.
A questi ricorsi consolidati si aggiungeranno presto nuove azioni legali riguardanti l’illegittimità di alcune disposizioni ministeriali, in particolare quelle relative all'introduzione del titolo di alfabetizzazione digitale, che potrebbe escludere molti candidati dalle graduatorie e dai concorsi pubblici (anche se al momento il Ministero starebbe già lavorando alla proroga dell’obbligatorietà di uno o due anni). Questa nuova ondata di ricorsi potrebbe aggravare ulteriormente il contenzioso con il Ministero.
Questa situazione, se da un lato riflette un bisogno di tutela dei diritti del personale scolastico, dall’altro rappresenta una sfida per il Ministero dell'Istruzione, che potrebbe trovarsi a dover affrontare un impatto economico significativo in caso di esiti sfavorevoli.
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