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Percorsi abilitanti: con il nuovo decreto i posti sono 75 mila Senza Abilitazione sarà impossibile lavorare

Con l’entrata in vigore del nuovo decreto ministeriale si apre una fase cruciale per l’accesso all’insegnamento nella scuola pubblica italiana: i percorsi abilitanti diventeranno la via obbligata per poter accedere all’insegnamento, e senza abilitazione sarà praticamente impossibile lavorare stabilmente nella scuola.
75.000 nuovi posti disponibili per i percorsi abilitanti
Il nuovo decreto prevede l'attivazione di 75.000 posti nei percorsi abilitanti da 30, 36 o 60 CFU, destinati a docenti precari, neolaureati, e aspiranti insegnanti in attesa di entrare nel sistema scolastico. Le università e le istituzioni AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica) saranno chiamate a predisporre e organizzare tali percorsi entro l’anno accademico 2024/2025, con l'obiettivo di garantire la formazione e l’abilitazione del maggior numero possibile di candidati in vista dei prossimi concorsi e dell’aggiornamento delle graduatorie GPS.
Da un confronto tra il numero dei posti disponibili ed il numero di abilitati all’insegnamento si verificherà un vero e proprio cambio di paradigma: di fatto non sarà più possibile accedere ai concorsi o ricevere incarichi di lunga durata senza il possesso dell’abilitazione all’insegnamento.
Chi fino ad oggi ha lavorato con contratti a tempo determinato pur senza abilitazione – soprattutto nella secondaria – dovrà adeguarsi, iscrivendosi e completando uno dei percorsi previsti. Il sistema punta infatti a professionalizzare e stabilizzare il personale scolastico, ponendo al centro la formazione didattico-metodologica e la padronanza disciplinare.
Percorsi da 30, 36 e 60 CFU: a chi sono destinati
Il decreto distingue tra tre tipi di percorsi:
- 60 CFU: rivolto ai laureati che non possiedono alcuna abilitazione e intendono accedere alla professione docente per la prima volta;
- 36 CFU: per chi ha già maturato almeno tre anni di servizio;
- 30 CFU: riservato a coloro che sono già abilitati su una classe di concorso e vogliono conseguire una seconda abilitazione.
I corsi saranno organizzati con una parte in presenza e una parte online, tirocinio diretto presso le scuole, e una prova finale abilitante.
Conseguenze per chi non si abilita
La linea del Ministero è chiara: senza abilitazione, non ci sarà spazio nella scuola pubblica italiana a partire dai prossimi anni. Questo significa che i supplenti non abilitati non potranno più aspirare a incarichi stabili né essere convocati dalle GPS.
In conclusione
Il nuovo decreto rappresenta una svolta epocale per l’accesso all’insegnamento. Se da un lato si moltiplicano le opportunità di formazione con 75.000 posti nei percorsi abilitanti, dall’altro si chiudono definitivamente le porte dell’insegnamento a chi non sia in possesso del titolo abilitante.
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